La parola Counseling, deriva dal latino “consulo, consùlere”, che può essere tradotto con domandare, interrogare, riflettere, decidere; più propriamente consultarsi con qualcuno su qualcosa, ma anche giungere ad una decisione dopo essersi consultati. In senso più ampio, assume il significato di provvedere a qualcuno, aver cura, venire in aiuto, ovvero prendersi cura di qualcuno che ne ha bisogno. Il Consulente è la figura professionale che, attraverso le proprie conoscenze e competenze, è in grado di ascoltare empaticamente una persona che riferisce un problema, un disagio esistenziale o relazionale. Il Consulente è un professionista che offre percorsi di crescita personale che non riguardano necessariamente disagi o problemi, ma individuano un percorso di auto-conoscenza e auto-consapevolezza della persona. Il Counseling si colloca nell'ambito delle relazioni di aiuto e ha lo scopo di accompagnare la persona alla scoperta di nuove possibilità rispetto a disagi emotivi, situazioni complesse, relazioni in crisi, momenti di crescita, di cambiamento, scelte da compiere. Si usa dire che il Counseling è “l’arte di aiutare ad aiutarsi”: aiuta infatti la persona a scoprire la propria rappresentazione del mondo, a comprenderne la natura e le origini e a modificarla laddove sussistano problematiche che causano un conflitto interiore. La rinnovata energia che emana da questo confronto, permette alla persona stessa di trovare risposte nuove e diverse ai problemi che la stavano ostacolando. La persona che si rivolge al Consulente, pur trovandosi in uno stato di necessità o di sofferenza che la pongono in una posizione di vulnerabilità, è pur sempre dotata di capacità autonoma e di risorse interiori. L’intervento di Counseling mette in risalto queste risorse, le riattiva affinché la persona stessa riesca autonomamente ad affrontare la realtà in termini più funzionali. Il Counseling infatti è una forma di aiuto riservata a persone mentalmente sane, ben integrate e adattate, che stanno semplicemente attraversando momenti di crisi, di conflitto o di stress che accadono secondo normalità nel corso della vita.
Chi è il Consulente Olistico?
È una figura professionale ufficialmente regolata dalla legge 4/2013: tale professione nasce all’interno del nuovo paradigma di interpretazione della realtà, all’interno del quale tutto è considerato interdipendente e qualsiasi problema del singolo viene percepito come interconnesso con una rete di situazioni e relazioni tra loro indistinte. Il professionista si avvarrà quindi di strumenti che riconoscono la persona come parte integrata di un insieme più ampio ed opererà nella relazione d’aiuto con cuore e mente aperti, capaci di restituire umanità e amorevole gentilezza. La sofferenza o il disagio in questo contesto, non sono visti come disarmonia, ma come mancanza di libertà. Non sono nemici da sconfiggere, ma portatori di messaggi a volte scomodi da leggere e da portare alla luce della consapevolezza, essenziali per intraprendere un percorso di crescita. Il Consulente Olistico, quindi, accompagna con senso di sé e chiarezza di intenti la persona in uno spazio di silenzio e di trasmutazione in cui tutto può compiersi. Il Consulente accompagna la persona in maniera rispettosa e attenta nei suoi processi di presa di coscienza del problema, favorendo una visione differente, a volte d’insieme, che consente una nuova ricontestualizzazione della problematicità, facilitando il superamento della crisi. Il Consulente Olistico non si occupa delle psicopatologie, quindi non ha clienti che gli si affidano ciecamente, ma interlocutori, persone sane con cui confrontarsi alla pari. Il Consulente Olistico vede nel prossimo un’unità composta da corpo, mente ed essenza spirituale.
Il Counseling è una tecnica definita “non direttiva” o “terapia centrata sul cliente”, formulata da Carl Rogers a partire dagli anni quaranta. È un modello psicoterapeutico che si basa su una teoria della personalità (la psicologia umanistica) secondo la quale l'individuo tende all'autorealizzazione e struttura il proprio Sé ricercando un accordo tra la valutazione-accettazione dei valori suggerita dall'esterno e quelli conformi alla richiesta interna. Secondo tale approccio, l'accettazione di comportamenti impropri (ovvero incongruenti col sistema di valori rivolti all'autorealizzazione del soggetto) sarebbe causa del disagio che motiva il ricorso alla terapia, la quale ha lo scopo di rivitalizzare le naturali capacità di autoregolazione del cliente. Tale approccio è basato sul bisogno di autorealizzazione che guida i comportamenti umani e rivolto ad aiutare le persone a superare una momentanea difficoltà attraverso l’attivazione delle proprie potenzialità personali. L’approccio olistico, ponendo l’individuo al centro della propria esistenza e operando per “creare” salute con consapevolezza e responsabilità, arricchisce le opportunità della tecnica del counseling: la figura del counselor olistico nasce così dall’integrazione degli strumenti olistici a supporto della tecnica per la relazione d’aiuto. Il Counseling olistico è una professione profondamente interdisciplinare e di considerevole rilevanza sociale. Il Counselor olistico è specializzato in crescita personale, comunicazione, tecniche di consapevolezza. Il suo obiettivo è di stimolare e facilitare l'evoluzione dell’individuo, in quanto essere “unico”, con un proprio bagaglio di esperienze di vita, difficoltà e potenzialità. Di conseguenza la “terapia” sarà centrata su di lui, soggettiva ed adatta alle sue richieste ed esigenze. In questa ottica tutto è considerato interdipendente: qualsiasi problema del singolo è interconnesso con una rete di situazioni/relazioni tra loro imprescindibili. L’intento è quello di sostenere l’individuo nel tentativo di risvegliare quella coscienza originaria che viene oscurata dall'educazione standardizzata della società, purtroppo necessaria per uniformarsi e sopravvivere in un organismo culturale in cui però è sempre più difficile riconoscersi.
La visione olistica costituisce la base, sia a livello formativo che professionale, per i professionisti che adottano una visione unitaria dell'essere umano. La professione del counselor olistico si basa su determinati principi:
Responsabilità (dall’inglese response-ability, ossia la capacità di fornire le risposte adeguate ad ogni singolo caso) ed opera con l’obiettivo di facilitare la salute e l'evoluzione globale dell’individuo, attraverso l'uso di tecniche sperimentate e decise in base al proprio percorso personale e professionale.
Integrazione e comunicazione per un apprendimento attivo capace di stimolare la capacità di fornire risposte valide attraverso schemi comportamentali positivi e strutturati.
Integrazione tra tecniche tradizionali e tecniche innovative di apprendimento: un percorso di crescita individuale per un apprendimento completo e profondo.
Capacità di attenzione e di ascolto (ascolto attivo) ed un’ampia gamma di conoscenze e esperienze da cui attingere sono le basi per un operato professionale di grande efficacia.
Empatia: capacità di comprendere lo stato d'animo altrui, sia che si tratti di uno stato positivo che negativo. Il significato etimologico del termine è "sentire dentro". È una capacità geneticamente programmata nel nostro cervello con cui ci sintonizziamo con i sentimenti e le intenzioni altrui. il nostro cervello dispone di un'architettura molto sofisticata mediante la quale favorisce la connessione tra due persone. l'empatia risulta quindi una delle strategie con cui garantiamo la sopravvivenza della nostra specie: ci permette di capire l'individuo che abbiamo davanti e ci dà la possibilità di stabilire un rapporto profondo con lui.
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